“Aeoro”

aeoro
La foto è di mio fratello Paolo, che ringrazio!
Com'è bello il cielo,
in questi giorni tristi.
Questa mattina
un suono da lontano,
un suono conosciuto, eppure nuovo
m’ha aperto gli occhi
e insieme lo stupore.
 
Un rombo incandescente
di motori distanti
che incide prepotente
questa quiete irreale,
e cresce,
è più presente,
fa più bene
che male.
 
“Aeoro” mi dicevi,
con la manina in su
guardavo e non vedevo
ciò che sentivi tu.
 
Camminavamo insieme
io preso, indaffarato
tu estatica ascoltavi
i suoni del creato.
 
e quel rombo lontano,
quel suono senza oggetto
è stato uno dei primi
nomi del tuo dialetto.
 
Ancora c’è la foto
che tocca ricercare
d’io e te stesi in cortile
quel suono a rintracciare.
 
Aereo passi oggi
in questo cielo immoto
porti con te speranze,
ricordi e un grande vuoto.
 
Vuoto di quella gente
che qui a fianco non c’è,
di quella testa riccia
che vive dentro me.
La foto è di mio fratello Paolo che ringrazio di cuore

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